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78 Bit

Tanti hanno conosciuto i 78 Bit con "Piangono i D.J.", quasi una canzone fumetto, una "comic strip" per ridere della sfiga che il "super eroe" disc jockey ha di solito con le ragazze contrariamente a quanto si possa credere; ma di sicuro molti non hanno dimenticato "6:50 Espresso", il loro primo singolo che prendeva il titolo dal treno "anti-sballo" che all’alba dalla stazione di Riccione porta a casa i ragazzi dopo la discoteca. Insomma si scherza, ma anche un problema serio può fare da spunto. "Fotografia", la canzone che i 78bit portano al 52° Festival della Canzone Italiana, parla della fine di una storia e del dolore che può causare una foto, ricordo di un momento che non tornerà. Spostamenti progressivi di una band che sta crescendo in fretta, molto in fretta, che sta per arrivare al traguardo del fatidico primo album. I 78bit sono nati a Riccione, vivono a Riccione, da bambini andavano a scuola a Riccione, suonano a Riccione, vanno al mare a Riccione, respirano l’aria di Riccione: il che vuol dire essere romagnoli nel midollo, nel DNA, vuol dire avere comunque una personalità un po’ speciale. Significa muoversi, comportarsi, esprimersi, secondo una filosofia di vita che consente di mescolare le stupidaggini per ridere con le cose serie senza l’ipocrisia di assumere la faccia di circostanza, la gioia con il dolore, l’amore con il sesso, la malizia con l’ingenuità, la battuta con la verità, l’immaginazione con la realtà, e una infinità di altre cose ancora. Un mondo, appunto, che ascolteremo e leggeremo tra pochissimo nella loro versione: "sarà un buon disco di pop-rock italiano", assicurano Pepe (chitarra), Mario B. (basso), Giaga (tastiere) e Mappa (batteria) parlando del loro primo album e aggiungono : "E’ un buon momento per i gruppi, le band hanno ripreso forza, c’è un fermento che non si vedeva più dagli anni ‘70". Gruppi, non boy bands, notate la differenza please ! Intanto sulla "Fotografia" che mostreranno sul palcoscenico del Teatro Ariston vale la pena soffermarsi un po’ perché è davvero incorniciata molto bene. E’ una ballad che va dritta per la strada pop-rock e sorprende per il livello di solidità e compattezza che il "suono" dei 78bit è in grado di esprimere. Una canzone che ci ricorda come si può sempre pensare ad una melodia semplice senza correre il rischio della banalità, e come la freschezza e la creatività di quattro ragazzi poco più che ventenni può ancora profumare di passate stagioni musicali fortunatissime. Tra partiture di archi ariose (che portano la prestigiosa firma di Celso Valli ), chitarre e belle armonizzazioni vocali si sviluppa un refrain irresistibile: "E per non vederti ancora mia/Strapperò quella fotografia/Perché fa male rivedere/Che io sono ancora lì vicino a te". [Si ringrazia BMG Records]

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